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All the Way Up: la scalata di Bally verso la sostenibilità

Bally, brand svizzero nato nel 1851 ha le montagne nel suo DNA. Ed è proprio sulle montagne che è ritornato in una missione di sostenibilità ambientale, ricongiungendosi alla sua vera essenza.

L’iniziativa Peak Outlook è iniziata nella primavera 2019, con la sponsorizzazione della spedizione per ripulire l’Everest dalla base fino alla cima. La spedizione ha raggiunto il suo culmine con il raggiungimento della vetta il 21 maggio 2019.




Il team guidato da Dawa Steven Sherpa, imprenditore nepalese sherpa che ha scalato l’Everest per ben due volte, era composto da un team di esperti che è riuscito a togliere circa due tonnellate di rifiuti dalla montagna, tra cui abiti tecnici, tappetini per dormire, equipaggiamento da scalata, tende, vecchie corde, scale e molto altro. Circa il 50% di questi rifiuti erano concentrati nella “Zona della Morte” situata al di sopra degli 8000 metri.



La spedizione non è stata del tutto priva di pericoli, la stagione primaverile ha contribuito allo scioglimento di alcuni punti del percorso, rendendo il terreno difficile da percorrere, e come se non bastasse il ciclone Fani ha portato con sé violenti venti che hanno aumentato la difficoltà dell’impresa.




Al team si è unito anche Jamling Tenzing Norgay, figlio di Tenzing Norgay Sherpa che nel 1953 raggiunse la vetta dell’Everest insieme a Sir Edmund Hillary con gli stivali Bally ai piedi.

“Noi Sherpa crediamo che le montagne siano un posto sacro” ha commentato Jamling “Non scaliamo montagne per divertimento o per sport…è uno stile di vita”.




In occasione dell’iniziativa Peak Outlook, Bally ha ideato una collezione i cui ricavi saranno interamente utilizzati per finanziare le future spedizioni. È possibile già acquistare una t-shirt realizzata con cotone biologico certificato GOTS, disponibile negli store e sul sito ufficiale.


words Ludovica Mucci


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