La Pre Fall firmata Chanel inizia in modo molto quieto. Look total black sono illuminati da accessori gioiello, come le cinture, incrostate di diamantini. Le forme sono eleganti e vagamente over, l’allure classica. Poi, gradualmente, lo show si riscalda e i colori diventano succosi, i tessuti corposi e avvolgenti. E’ l’inizio di una festa che, se comincia nei toni gentili del pesca e del bordeaux, si trasforma ben presto in un party coi fiocchi. Mini abiti, jumpsuits e gonne midi sono ricoperte di paillettes luccicanti e rendono la collezione estremamente preziosa.
Virgine Viard ha preso ispirazione da Mademoiselle Chanel e dai suoi appartamenti, sopra l’atelier, in Rue Cambon a Parigi, dove l’icona di stile di un secolo ha conservato la sua vera natura e la parte più privata del suo essere. Di Coco la Viard prende anche gli ideali e lo spirito e, dichiara prima della sfilata, di voler creare abiti senza tempo, dedicati ad una donna il cui charme è innato. L’evoluzione della donna moderna che voleva Chanel un secolo fa - è interessante come gli ideali rimangano gli stessi e si ripropongano, a distanza di anni.
Nonostante questa pretesa di quotidianità, la collezione Pre Fall è veramente un inno allo sfarzo. I ricami, le piume, i fiori finti, testimoniano non solo la cura dei dettagli a cui Maison Chanel è devota, ma sono anche anche coerenti con il filone dei Métiers d’art, di cui la collezione fa parte.
Quello che la collezione ci insegna, forse, è che uno charme innato si conquista solo dopo anni di educazione e di esposizione ad una cultura gentile. Non di certo qualcosa che acquisiamo per diritto di nascita, ma un lavoro di lima che richiede dedizione e coraggio. Proprio come quelle tradizioni artigiane che ancora ci regalano la perfezione degli abiti Chanel.
words by Giulia Greco
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