“Tutto deve venire dal cuore, deve essere vissuto”. Queste parole di Pina Bausch si trovavano lo
scorso settembre all’lppodromo Longchamp al centro della passerella che ha ospitato la sfilata
SS19 di Dior. La direttrice creativa della maison Maria Grazia Chiuri, per quella stagione si era
infatti ispirata al mondo della danza tanto da chiamare al suo fianco la coreografa Sharon Eyal per curarne la scenografia e dar così vita ad uno spettacolo vero e proprio.
Sei mesi più tardi, il connubio danza-moda si ripresenta in casa Dior. Questa volta è Chiuri a
prestare la sua esperienza alla danza realizzando i costumi di scena nell'omaggio al musicista
Philip Glass, al teatro dell’Opera di Roma. Lo spettacolo si divide in tre performance curate da
coreografi e ballerini di fama internazionale fra cui Eleonora Abbagnato -étoile di Palais Garnier e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera a Roma- affiancata da Friedmann Vogel -étoile
dello Stuttgart Ballet- che si esibiscono nell’inedita Nuit Blanche. Ed è proprio per Nuit Blanche
che la designer di Dior ha realizzato i costumi di scena, caratterizzati dall’estetica della maison
francese, in un omaggio alla silhouette del Miss Dior e del suo storico designer monsieur Dior.
Chiuri è consapevole di come però sia fondamentale evolvere ed innovare e per questo motivo ha
studiato i costumi con materiali elastici che si adattino ai movimenti dei ballerini. Altro concetto
chiave che ha voluto trasmettere con i tessuti scelti è la leggerezza, per lei punto focale nel suo
lavoro da italiana per una maison francese.
Evoluzione e tradizione dunque si inseriscono perfettamente in questo progetto di innovazione e volontà di rimanere sempre attuali sperimentando in nuovi panorami. In questo connubio di contrasti creati da materiali e cenni al passato, i colori prescelti per gli abiti di scena sono dunque particolarmente significativi ed interessanti.
I tessuti avorio delle due étoile spiccano suggestivamente sui toni più scuri e polverosi di quelli degli altri performer, pur mantenendo un filo conduttore dato dalle rose di organza applicate. Questo elemento risulta rilevante e non casuale poiché racchiude sia l’amore di Christian Dior per i fiori, sia l’ispirazione del coreografo per le gestualità e i movimenti che vogliono riflettere il nascere il morire e lo schiudersi delle rose.
Da questi fiori applicati si coglie bene come l’haute couture sia stata messa al servizio del progetto. Maria Grazia Chiuri infatti, partendo dall’idea dei fiori schiacciati fra le pagine dei libri ha fatto realizzare da un laboratorio bolognese queste creazioni dipinte ed assemblate a mano, da inserire poi sotto gli strati di tulle delle gonne e aderenti al corpo sulle calzamaglie e corpini. L’effetto finale dunque, specialmente sul tulle nero, contribuisce a conferire l’idea voluta di antico e delicato. Questa cura al dettaglio dimostra la passione del direttore creativo di Dior per la danza e il suo impegno per il continuo coinvolgimento in altri ambiti dell’arte.
Alla prima, andata in scena il 29 marzo, hanno partecipato numerose celebrities fra cui Bebe Vio,
Delfina Delettrez Fendi con Silvia Venturini Fendi, l’ambasciatore francese Christian Masset e
Chiara Ferragni che per l’occasione indossava un abito couture della collezione fall/winter. Proprio
con l’amica influencer, Maria Grazia Chiuri ha voluto condividere un tour nella sua Roma guidate
dallo storico dell’arte Filippo Cosmelli per immergersi completamente nella storia della città, prima
di partecipare alla serata. Oltre a Nuit Blanche, coreografata da Sébastien Bertaud appositamente per Eleonora Abbagnato e Friedmann Vogel, vanno in scena Hearts and Arrows di Benjamin Millepied e Glass Pieces, di Jerome Robbins.
Lo spettacolo verrà riproposto fino al 2 aprile al Teatro dell’Opera di Roma.
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