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DÉCLARATION D’AMOUR À L’ALLEMAGNE – La moda tedesca si risveglierà a nuova vita?



courtesy of fashionunited

Era il 1933 quando Hitler fondò il Deutsches Modeamt, attuando di fatto il primo reale tentativo di

uniformare la moda nella nazione, all’insegna di un unico stile. Nel 1939 la moda tedesca era ormai stata completamente “arianizzata” (visto che i grandi sarti precedenti erano stati tutti annientati, in quanto ebrei), ed il potere era estremamente intento a rendere coesa la Germania, anche attraverso gli abiti.


Questa iniziativa fu di fatto ciò che distrusse la moda tedesca, privandola di qualsiasi accenno di creatività; il peso e gli effetti di questa distruzione hanno fatto avvertire la propria presenza per più di 80 anni.



courtesy of WWD.com

Sembra adesso esserci davvero aria di cambiamento. Le premesse sono interessanti. È stata infatti creata una nuova istituzione, la GFDF, Federazione Tedesca dei Fashion Designer, con sede a Berlino. Il vero elemento di novità risiede nel fatto che, pur essendo legata all’area ambientalista della politica nazionale, questa associazione di professionisti non è stata fondata e non è gestita (e quindi controllata) dal governo, ma dagli stessi designer. Citando il claim della GFDF, “Modedesigner für modedesigner”, i fashion designer per i fashion designer. Essendo la Federazione supportata da Mercedes Benz, il suo primo obiettivo è quello di rendere Berlino una delle principali capitali della moda, rafforzando così la potenza della Germania nell’ambito del fashion system internazionale.



courtesy of Wikipedia



Analizzando il quadro generale, possiamo dire che la GFDF mira a creare consapevolezza e interesse, aumentare ed esaltare la creatività, supportare gli stilisti emergenti, fare rete, incoraggiare la solidarietà e l’inclusione, oltre a volersi occupare concretamente di giustizia sociale e sostenibilità. I membri della Federazione dimostrano di avere notevoli ambizioni, come quella di cambiare il modo in cui i tedeschi percepiscono la moda, visto che in Germania non è ancora degna di essere elevata al rango di arte. Anche per questa ragione è stato deciso che i designer debbano dimostrare di avere un legame con la nazione nel momento in cui entrano a fare parte dell’associazione; ci troviamo di fronte ad una indubbia chiamata al patriottismo.



courtesy of Evagronbach.de

Perfetta rappresentante dell’identità della GFDF, la stilista Eva Gronbach ne è alla Presidenza. Oltre a vantare esperienze pregresse con brand come Yohji Yamamoto ed Hermès, Gronbach ha dimostrato di essere più che attaccata al suo paese. Non basta che il suo brand omonimo abbia un’aquila per simbolo e che il suo secondo brand si chiami German Jeans; la stilista ha anche creato una collezione denominata Déclaration d’Amour à l’Allemagne. Nel caso in cui anche questo non fosse abbastanza, potremmo menzionare il fatto che nel 2006 Eva Gronbach ha creato la t-shirt ufficiale dell’iniziativa Deutschland Land der Ideen (Germania, terra delle idee), organizzata dal governo federale e dalla BDI, per non parlare del fatto che alcuni suoi capi sono stati acquistati dalla Casa della Storia della Repubblica Federale Tedesca.



Eva Gronbach via twitter

80 anni dopo, e con una presenza forte come quella di Eva Gronbach, ci troviamo di nuovo di fronte ad una iniziativa che punta a dare coesione e forza alla nazione attraverso la moda, ma questa volta percorrendo una strada diversa. Prendendo spunto dalle parole di Suzy Menkes, “Questo potrebbe essere il momento della Germania”. Riuscirà la moda tedesca a cogliere l’opportunità e svegliarsi finalmente a nuova vita?



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