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"Ermenegildo Zegna ss20 menswear"


©INDIGITAL.TV

Una collezione memorabile, pensata nei minimi dettagli e altamente significativa. Non solo per il chiaro messaggio ambientalista su cui è stata sviluppata, ma anche per la direzione stilistica che indica nella moda uomo. Ermenegildo Zegna sta vivendo un periodo di grande rinascita, grazie alla presenza di Alessandro Sartori e al sua estetica tradizionale, a cui non manca però una nota sovversiva minima, ma sufficiente a rendere la collezione avveniristica.


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La sfilata è stata organizzata in una fabbrica abbandonata a Sesto San Giovanni, sapientemente esaltata nelle sue caratteristiche dark da film horror, e rimodernata quanto basta per dire che, sì, possiamo creare qualcosa di nuovo e artisticamente valido anche usando gli scarti di ciò che abbiamo da tempo abbandonato. Lo stesso percorso è stato seguito nella produzione dei capi: materiale di scarto, ritagli di tessuto, lana smessa e nylon di riciclo e così via. Una metafora visiva perfetta, uno spettacolo che ha saputo unire tutti i puntini della sua storia.


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Le linee degli abiti sono piacevolmente classiche e tradizionali, decisamente lontane dall’estetica street che sembra aver invaso la maggior parte della produzione. Forse che questo capitolo si stia (finalmente) chiudendo, per un ritorno al buon gusto e alla sartorialità?


Words by Giulia Greco


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