Il giardinaggio e l’amore per il cinema sono stati due fattori fondamentali nella crescita personale di Silvia Venturini Fendi. Cresciuta tra direttori cinematografici del calibro di Fellini e Bertolucci, con cui la madre e le zie avevano tessuto un rapporto collaborativo e personale molto stretto, Fendi si è rivolta ad uno dei registi italiani contemporanei più promettenti: Luca Guadagnino.
La collaborazione si era giù presentata alcuni anni fa e ora torna in una nuova veste - anche dopo la morte di Lagerfeld, che segna un punto di svolta nella vita del marchio romano.
L’estetica di Guadagnino, il suo amore per il desiderio e per le sue espressioni visive e tattili, si unisce all’ heritage della maison e da vita ad una collezione sorprendente, in cui il giardinaggio è appunto il tema principale.
Il tema è estremamente attuale: da un lato la riflessione artistica sulle radici personali di Fendi e sulla naturale influenza che la sua educazione ha nella produzione; dall’altro la necessità di riconnettersi alla terra, a ciò che è genuino, per staccare la spina da questo mondo iper connesso che ci sta portando all’esasperazione. La collezione è infatti lenta, rilassata, staccata.
I colori sono naturali, così come i materiali: cotone, seta, organza. Lo stile è utility, ma chic. L’uomo immaginato da Fendi è un vero gentiluomo, che ha interesse per il pianeta e che vuole attivamente prendersi cura di esso. Giacche e gilet con tasconi, pantaloni ampi, camicie leggere e bucket hat per proteggersi dal sole. Il giardinaggio è un’attività intellettuale, perchè si da forma alla natura, ma assecondandola e non opprimendola.
Words by Giulia Greco
Commenti