di Laura Zanovello
Se volessimo descrivere la società odierna con una sola parola, potremmo dire che è veloce. Siamo
infatti abituati a fruire di tutto subito e a disporne altrettanto velocemente, ci aspettiamo che sia
così trascurando ciò che comporta. La moda ne è un esempio primario che dimostra come la velocità
possa assumere connotati negativi, in campo ambientale ed etico-sociale. In questo panorama
però è confortante scoprire come sempre più spesso ci siano voci fuori dal coro che vogliono tornare ad un approccio più sostenibile e lento.
Una di queste voci è Catherine Kim, con il suo brand Forsythia. La sua missione è quella di creare abiti in modo slow. Che cosa significa? La progettazione e realizzazione dei capi è interamente fatta a New York, in modo etico, con tessuti di alta qualità ed eco-friendly. Per capire meglio la complessa realtà che sta dietro a questo giovane brand, abbiamo parlato con la sua designer
e fondatrice Catherine che ci ha raccontato con passione del suo lavoro.
Puoi parlarci del tuo background e di cosa ti ha spinto ad avviare il tuo marchio?
Sono stata un’assistente designer per un’azienda di abiti da sera per cinque anni prima di iniziare con Forsythia. Durante quel periodo, ho adorato il mio lavoro per l’aspetto della creazione. E' stato emozionante vedere le mie creazioni scendere sulla passerella e vederle sulle celebrità. Tuttavia, ho trovato difficile sentirmi completamente soddisfatta.
Ad un certo punto mi sono detta, “Questo è un momento temporaneo. Ho bisogno di allontanarmi per trovare ciò che è più significativo per me. "
Ho deciso che dovevo vedere il quadro più grande. Come posso cambiare me stessa e il mondo?
Cosa posso fare per migliorare? Creare una linea di abbigliamento consapevole lega tutte le cose che amo insieme: valori sociali, etici e ambientali con il mio amore per la creazione di arte e nuove espressioni.
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