Il 20 Giugno a Parigi si è tenuta la commemorazione finale di Karl Lagerfeld. Uno show privato, che ha fatto confluire amici e collaboratori del defunto designer nel Grand Palais a lui tanto caro. Una festa, fatta di artisti per un artista, che celebra la creazione e il genio nella sua più pura essenza. Il lavoro di Karl Lagerfeld è sempre stato disinteressato, profondamente intellettuale e visionario.
Fotografie, video e interviste, un pianoforte Steinway al centro della sala e il susseguirsi di personalità dello spettacolo, come Pharrell Williams, Tilda Swinton e Cara Delevigne. Ognuno di loro ha ricordato Karl a modo suo.
In un’occasione come questa viene naturale chiedersi se il vero senso della moda non sia effettivamente andato perduto. Il consumismo estremo e il vendere fine a se stesso hanno reso la moda un business che vale miliardi di dollari l’anno e che coinvolge gran parte della popolazione mondiale. Siamo tutti risucchiati in questo vortice, tanto che talvolta viene spontaneo chiedersi quale sia il senso - se c’è ancora un senso.
La personalità di Karl Lagerfeld ci ricorda che il genio vero esiste, e che è destinato a distinguersi in maniera netta dal resto della folla. Il suo lavoro artistico merita di essere celebrato per questo e rimarrà come ispirazione per molto tempo a venire. Chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui, come i 2500 invitati al memorial, ma anche chi ha potuto vivere nel suo stesso periodo storico e vederne gli sviluppi, assaporarne le creazione, può considerarsi privilegiato, perchè ha sicuramente sperimentato qualcosa di irripetibile.
Words Giulia Greco
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