La collezione Cruise 2020 di Alessandro Michele per Gucci ha sfilato martedì 28 maggio ai Musei Capitolini di Roma e si è rivelata piena di messaggi, culturali e politici. Come un libro - lo stesso che lo stilista ha deciso di utilizzare come invito per i suoi ospiti - la sfilata si snoda su innumerevoli livelli di comprensione, tanto che è difficile riassumerli e analizzarli tutti.
Alessandro Michele torna nella sua città natale per un riscatto personale, ma anche per prendere in prestito simboli pagani e mixarli con lo stile anni '70. Ne esce una collezione che è un inno alla Libertà. Non a caso su molti abiti ci sono riferimenti all'organo riproduttivo femminile, una presa di posizione contro la recente reintroduzione della legge contro l'aborto in US.
Lo stile è inconfondibile come sempre e abbina materiali diversi, colori sgargianti, pantaloni in velluto abbinati con t-shirt irriverenti, abiti da sera scivolati e cappelli da cowboy.
Una gran confusione che però non risulta fuori luogo: è semplicemente la traduzione visiva della libertà di pensiero, di espressione e di azione che Alessandro Michele auspica per tutti noi.
scritto da Giulia Greco
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