La collezione di Erdem ha un dolce retrogusto di prateria americana del secolo scorso, di abiti curati e abbinati finemente non per forza per occasioni importanti ma per l'importanza di celebrare la vita di ogni giorno. Le donne vestono in modo impeccabile, le forme sono ampie, i materiali sono puri e immacolati. Anche i colori e gli accessori vengono da questo scenario. Una seconda linea interpretativa però li ricollega alla bellezza e allo sfarzo dell'epoca vittoriana, e alla forza e alla centralità che la donna ha sempre avuto in questi contesti.
Erdem ci ha abituati da tempo a questo tipo di raffinatezza artistica e di pensiero, e le sue collezioni hanno un che di atemporale che ci lascia sempre in estasi.
Centrale nel suo processo creativo è l'individuazione di personaggi di rilievo delle epoche passate, storie che lo colpiscono in modo particolare e da cui può prendere inspirazione, con l'intento di celebrarne la grandezza.
Questa volta al centro dell'opera c'è Tina Modotti, donna irremovibile nei suoi ideali e dolce allo stesso tempo, una vita rivoluzionaria che merita di essere raccontata. "Ogni outfit è come una cartolina di un episodio della sua vita" ha dichiarato lo stilista, e anche solo quest affermazione crea una fascinazione incredibile. Modotti, di origine italiane, si trasferì in America da giovane, lavorando prima come attrice e poi come giornalista e attivista comunista in Messico. Aveva degli ideali e dei principi e aveva il coraggio di seguirli fino in fondo, fino alla fine della sua stessa vita.
Words by Giulia Greco
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