Muore a 74 anni Peter Lindbergh, uno dei fotografi migliori al mondo, e lascia il mondo della moda orfano di chi sapeva capirlo e interpretarlo.
Interessatosi all’arte da giovanissimo, dopo gli studi si trasferisce a Parigi, dove si appassiona di moda ed entra a far parte del mondo patinato delle celebrities. Mondo che ha fatto suo secondo le sue regole, senza piegarsi alle logiche conformiste del gruppo. Dritto per la sua strada, con un’estetica che è cambiata nel corso degli anni e si è adattata alla persona che Lindbergh stava diventando, pur restando fedele ai suoi principi e a ciò che fin da subito lo aveva appassionato a questa espressione artistica, Lindbergh ha raccontato cinquant’anni di costume e società attraverso i suoi fotogrammi. Reali, non costruiti, eppure al limite della perfezione. Nella maggior parte dei casi in bianco e nero.
Anche chi di moda non si interessa si sarà imbattuto almeno una volta nei suoi ritratti delle famosissime Naomi Campbell, Linda Evangelista, Cindy Crawford solo per citarne alcune.
Se ne va e lascia la sua ultima testimonianza nel numero di settembre di Vogue UK, per cui ha scattato 15 copertine di altrettante donne importanti nel panorama di oggi. Il numero ora in edicola, firmato dalla duchessa del Sussex Meghan Markle, entra di diritto nella top ten dei numeri di Vogue che hanno segnato la storia e diventerà pezzo da collezione. Nel numero Lindbergh cita se stesso, richiamando la copertina di Vogue UK del gennaio 1990, dove appaiono Cindy Crawford, Naomi Campbell, Tatjana Patitz, Christy Turlington e Linda Evangelista.
Ambasciatore dei tempi che cambiano, Lindbergh ha sempre guardato al futuro con occhio limpido, oggi come allora. E lascia un vuoto difficile da colmare, in tempi incerti.
words Giulia Greco
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