Poche ore dopo la sfilata della collezione Haute Couture Autunno-Inverno 19/20, tenutasi lo scorso
Lunedì 1 Luglio, lo storico edificio originario della Maison Dior situato al numero 30 di Avenue
Montaigne ha visto raggiungere un altro importante traguardo per Maria Grazia Chiuri, prima
direttrice creativa donna di Dior. Chiuri è stata infatti insignita della Légion d’honneur, la più alta
onorificenza della Repubblica Francese. Il premio, consegnato da Marlène Schiappa, segretario di
Stato francese per le pari opportunità tra donne e uomini, costituisce un riconoscimento per tutto
l’impegno che la stilista ha messo nella diffusione del movimento femminista attraverso le sue
creazioni per Dior sin dal 2016.
Ricordiamo, in particolare, la celebre T-shirt che riporta lo slogan “We Should All Be Feminists”
(in italiano “Dovremmo essere tutti femministi”), riprendendo il titolo dell’altrettanto celebre libro
dell’autrice Nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie. Oppure, di nuovo, la maglia con su scritto
“Why there have been no great women artists?” (in italiano “Perché non ci sono state grandi artiste
donne?”), frase ispirata dall’omonimo saggio della storica dell’arte Linda Nochlin. Durante tutta la
sua carriera, Chiuri si è dunque ispirata e ha collaborato con donne che condividevano le sue stesse
idee sulla necessità della parità di genere. A curare la scenografia dell’ultima sfilata dedicata
all’Haute Couture è stata infatti l’artista Penny Slinger, famosa per aver combinato con il suo lavoro architettura e surrealismo con il femminismo a partire dagli anni Settanta, che ha dichiarato di condividere con la stilista una simile visione del femminismo, perché "entrambe crediamo nel
celebrare le donne per la loro bellezza, come anche per il loro potere".
Alla premiazione erano presenti diverse centinaia di persone, tra cui diversi nomi dell’élite del
mondo della moda, come Valentino Garavani, Giancarlo Giammetti, Alber Elbaz e Chiara Ferragni. Hanno partecipato all’evento anche rappresentanti di LVMH, il conglomerato del lusso che possiede il marchio Dior. Naturalmente era presente all’evento anche la famiglia della stilista,
composta dal marito Paolo e dai figli Nicolo e Rachele.
Il discorso che Chiuri, visibilmente emozionata, ha tenuto è iniziato in Francese per poi continuare
in Inglese: <<Ancora oggi mi sento quella ragazza curiosa che andava a scuola a Roma per
imparare il fashion design. […] Ricevere un onore tanto importante in Francia, che rappresenta la
moda e la cultura, e dalle mani di una donna come Marlène Schiappa, la quale esprime quelli che
per me sono i valori più importanti, è una nuova emozione>>. Ha poi incoraggiato le giovani donne
a credere in sé stesse e a seguire il loro istinto. Ha ringraziato Bernard Arnault, presidente e CEO di LVMH, per averle permesso di portare il suo messaggio alle masse: <<Dior è una Maison che
rappresenta la femminilità, e per questa ragione ritengo che il mio impegno debba essere quello di
rendere le donne consapevoli del loro potenziale, e ringrazio la Maison perché mi sostiene nel dare
una voce alle donne e al loro lavoro. Il loro impegno può cambiare il mondo>>.
words Elena Affricani
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