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Sappiamo tutti che successo ha avuto Daniel Lee a Bottega Veneta. L’ultima sfilata è stata una vera e propria rivelazione e i suoi accessori sono praticamente il must have per eccellenza delle fashioniste di oggi, specialmente quando si arriva alle scarpe.
Ricollegare il suo stile a Phoebe Philo è in qualche modo istintivo, ma sicuramente non esaustivo. La sua visione è così pura e fresca che bisogna riconoscerne tutti i meriti.
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La Spring Summer è un proseguo coerente con la sua prima collezione per Bottega Veneta: materiali pesanti e strutturati, stile minimale, tagli tattici negli abiti e gli intrecci, che sono in parte heritage di Bottega Veneta stessa - il pavimento della passerella è stato creato con il famoso intrecciato, trendmark del brand, fatto di pelle.
Quest’ultima è sempre grande protagonista della collezione, anche se acquisisce, soprattutto nel womanswear ma anche più sorprendentemente nel menswear, un tono più leggero e dolce. Gli spigoli sono stati smussati, in un certo senso.
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Questo anche perché la collezione presenta per la prima volta una nota sportswear, che non stona affatto, anzi. Anche le stampe sono una novità del marchio, giocose e in qualche modo impertinenti, come Lee stesso d’altronde, che ha chi lo vuole un mero successore di Philo oppone la sua voglia di sperimentare, la sua estetica mutevole e la sua capacità di guardare ai nuovi orizzonti della moda.
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Words by Giulia Greco