Air è il nome della sfilata. Airy è lo spirito, ed è anche la direzione in cui la moda sta andando. Tessuti leggeri come nuvole, forme che seguono quelle del corpo e cambiano come gli agenti atmosferici, testa in alto e piedi ben piantati per terra, che hanno radici nella tradizione di Emporio Armani. Una collezione così libera e leggera che sembra impalpabile. Il tessuto più pesante è il velluto, ma è così luccicante e setoso che non si percepisce.
Se lo stile rimane elegante e non lascia spazio a dubbi o incertezze rispetto al gusto raffinato e (incredibilmente) sempre moderno di re Giorgio, i colori sono invece sorprendenti e ci fanno sognare.
Si comincia con il rosa cipria, si prosegue con varie tonalità di azzurro, da quello più impalpabile a quello più brillante e tonale. Si approda ad un verde pistacchio e ad un grigio vagamente argentato, che è il colore di certi cieli d’inizio estate, quando la luce riflette sulle nuvole l’orizzonte del mare. Una palette che sembra poesia, un’arte che Emporio Armani non si stanca di praticare.
L’ultima parte dello show acquista in materialità e tattilità. Le paillettes degli abiti da cocktail sono di dimensioni diverse e sono quasi liquide.
Words by Giulia Greco
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