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Giulia Greco

"PFW: Balmain SS20"


All images here by Filippo Fior c/o gorunway.com


La collezione che Olivier Rousteing ha disegnato per Balmain per questa Primavera Estate 2020 è tutta un tributo agli anni novanta e duemila, considerati gli anni in cui la cultura pop ha raggiunto il suo apice. “La moda fa sempre riferimento agli anni ottanta e settanta, ma esiste un nuovo vintage che per me sono gli anni duemila, – ha detto Rousteing – è stata Kylie che me l’ha insegnato. Parlandole dei miei riferimenti, mi sono reso conto che ciò che vale per me non vale per lei. La sua idea di vintage è la musica della mia generazione. La mia Donna Summer è la sua Beyoncé”.

Il riferimento a Kylie Jenner non è casuale. Kylie ha infatti collaborato con Balmain per la creazione di una palette, messa in vendita subito dopo la sfilata. Avrebbe anche dovuto essere a capo del make-up alla sfilata, ma non è potuta volare a Parigi per motivi di salute. Presente alla sfilata, però, c’era sua madre Kris Jenner.





Rousteing si è anche rivolto agli archivi di Pierre Balmain, ma questa collezione non manca di elementi innovativi. Uno su tutti, l’asimmetria dei pantaloni monogamba.

Alcuni hanno criticato questa collezione, definendola incoerente. Olivier Rousteing, però, è consapevole del fatto che le sue creazioni non sono per tutti: “Definisco Balmain un guilty pleasure, perché non è un brand che segue i trend. Crea i propri codici e, per me, è importante rimanere fedeli a sé stessi. A volte alla gente piace, a volte no, ma dico sempre che preferirei non piacere per quello che sono piuttosto che piacere per quello che non sono”, ha dichiarato a WWD.


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Words by Elena Affricani


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