La collezione Spring Summer di Christian Dior è semplicemente fantastica. La storia sembra ambientata in un moderno giardino all’inglese, dove il contatto con la natura genera ottimismo e vitalità. Non a caso l’ispirazione più grande di questa collezione è Catherine Dior, sorella di Christian e figura veramente peculiare nel secondo dopo guerra. Dopo essere stata internata in un campo di concentramento, la donna è riuscita a sopravvivere alla Seconda Guerra Mondiale e ha iniziato a dedicarsi al giardinaggio, diventando un’abile botanica. La sua storia è l’esempio migliore per dimostrare come circondarsi di fiori e di rispetto per la vegetazione possa solo aggiungere valore alla nostra vita.
La tematica è, come ben sappiamo, centralissima oggi, e Maria Grazia Chiuri è sempre abile ad intessere messaggi sociali all’interno dei suoi abiti.
“Intessere” è esattamente la parola che può descrivere gli intrecci di raffia che compongono molti pezzi della collezione, abiti ma anche accessori, come la cintura di rafia presente in moltissimi look e cappelli. E i vestiti, innumerevoli, che acquisiscono valori negli intarsi e nella sovrapposizione di tessuti diversi, come il pizzo, il jacquard, il tulle e la seta. Una collezione preziosa, senz’altro, che però ha anche una nota workwear: nei pezzi utility, come la boilersuit grigia e i parka, e nei combat boots.
E’ importante anche sottolineare la seconda linea interpretativa della sfilata, che risiede più nell’allestimento che nella collezione in sé. Gli alberi piantati ai lati della passerella verranno piantati in diversi punti della città di Parigi, secondo un piano di rigenerazione urbana e spazi verdi. Gli alberi provengono da tutto il mondo, perchè convivere con le differenze è il vero insegnamento che dovremmo cogliere da Madre Natura.
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Words by Giulia Greco
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