Complessa e raggiante come un quadro ottocentesco, la Spring Summer 2020 di Loewe prende ispirazione proprio dal 16 e dal 17 secolo. In un certo senso prende anche ispirazione dall’allora casa regnante Spagnola, Paese natale del marchio, e dei suoi sfarzi per quanto riguardava i capi d’abbigliamento. Sopratutto, Jonathan Anderson ha voluto ereditare da quest’epoca lontana, dove ogni completo era studiato e realizzato nei minimi dettagli, le minuziose regole di composizione che rendevano ogni capo unico e irripetibile.
Il primo look in passerella definisce fin da principio i canoni estetici entro cui si colloca la collezione. Segue una vera e propria escalation in cui le linee semplici di Loewe si espandono e si stratificano e diventano preziose grazie allo Chantilly, alla guipure e ai voiles.
Il lavoro di Anderson è una riflessione sull’importanza e il fascino del lavoro manuale, che rende ogni pezzo un unico. Anche quando i pezzi prodotti sono più di uno, la mano lavorerà sempre in maniera diversa e piccole differenze di cuciture, di intarsi, di sovrapposizioni, potranno essere trovate tra un pezzo e un altro. E questo è proprio ciò che rende questo lavoro magico.
Una collezione da favola, tra principesse e pizzi raffinatissimi. Questo è ciò che Loewe ci ha servito per questa stagione, e noi non possiamo che saziarcene a più non posso.
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Words by Giulia Greco
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