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Giulia Greco

"PFW: Vivienne Westwood SS20"


All images here by Alessandro Lucioni c/o gorunway.com


La collezione primavera-estate di Andreas Kronthaler, designer per Vivienne Westwood nonché suo marito, è stato un incedere di eclettismo e stravaganza estrapolata dalla quotidianità e dalla sua mente a dir poco visionaria.

Nonostante l’apparenza – una serie di look slegati tra loro che procedevano senza un filo logico – sembra invece ci fosse del metodo. La struttura della collezione “a capitoli” è infatti un metodo precedentemente sperimentato e tuttora utilizzato da Demna Gvasalia prima per Vetements e adesso per Balenciaga.

“Per prima cosa uso cose che mi danno piacere, e mi piace il fatto che a volte questi elementi sono in grado di portarmi da un punto all’altro” ha dichiato Kronthaler nel backstage.





Il risultato è stato un gioco di volumi e romanticismo, che ha raggiunto il culmine nell’ abito da sposa finale sfoggiato da Bella Hadid. Nel mezzo, troviamo elementi apparentemente estranei alla moda qui riutilizzati a mo’ di accessori, come le collane fatte di chele di granchio recuperate da un ristorante in Thailandia, o ancora i cappelli in tulle, ispirati dal modo in cui i canoisti portano le loro barche in acqua nell’Henley.

Il filo conduttore della collezione è sicuramente l’utilizzo di materiali riciclati e organici, lavorati nel modo più sostenibile possibile. Il tessuto principale era il cotone organico utilizzato insieme a materiali di scarto già presenti nello studio creativo.



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Words by Ludovica Mucci


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