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Rihanna inizia a fare la storia ​


La principessa pop si unirà a LVMH e prenderà una posizione per tutte le donne.




​Di volta in volta Rihanna è stata annunciata come apripista nel settore della bellezza con la sua gamma di prodotti adatti a tutte le tonalità della pelle. Ora è potenzialmente pronta a guidare la sua rivoluzione nel settore della moda con il sostegno di Moët Hennessy di Louis Vuitton LVMH, il conglomerato globale che possiede vari marchi di lusso da Louis Vuitton a Givenchy.

La mossa non solo renderebbe la linea creata da Rihanna - ci si aspetta sia chiamata Fenty dopo il suo omonimo - la prima ad essere costruita da zero da LVMH, da Christian Lacroix nel 1987, dal momento che ha sempre preferito acquistare marchi consolidati, ma che la renderebbe anche la prima donna di colore nel colosso dei conglomerati. Il presunto accordo tra lei e LVMH è più che un impulso di carriera per la superstar, o un potenziale spinner per l'azienda di lusso, ma una vittoria per quelli dell'industria della moda che lottano per la rappresentazione di tutte le donne.



Sostenendo la diversità, e ben oltre quella del tokenism tiepido, Rihanna ha già sfidato la visione limitata della bellezza femminile e della sessualità che ci ha sempre presentato alcuni dei i marchi più influenti - un'accusa depositata di recente alla base degli angeli di Victoria Secret. Alla Fashion Week di New York di quest'anno, la star ha parlato ampiamente della sua lingerie progettata per Savage x Fenty come riflesso della sua visione per il futuro, una visione in cui le donne di tutte le razze, dimensioni e culture dovevano essere accettate. E con il successo di Fenty Beauty, che ha lanciato oltre 40 sfumature di fondotinta, Rihanna ha raggiunto un appeal di massa con un pubblico femminile moderno che sta tramandando gli stretti ideali di bellezza che sono stati posti sulle donne.




Questa non è affatto una battaglia solitaria. Per anni la sotto-rappresentazione della diversità nella moda ha suscitato scalpore sia all'interno che all'esterno dell'industria. Nel 2013, la top model Naomi Campbell, che ha parlato con passione del razzismo in passerella, ha lanciato la sua campagna per aumentare la diversità tra i modelli. Sebbene ci siano stati segni di miglioramento negli ultimi anni, con maggiore spazio per le femminilità di tutte le diverse forme e dimensioni, c'è senza dubbio ancora una lunga strada da percorrere. Con speranza, con il potere della celebrità in piena forza, questa presunta unione di Rihanna e LVMH potrebbe essere un altro passo sulla strada per l'uguaglianza e l'inclusività che sono ancora così disperatamente necessarie.

Articolo in inglese by Rebecca Taylor


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