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Salviamo il mondo con 4ocean


E’ cominciato tutto con una pessima vacanza.


Andrew Cooper e Alex Schulze volevano solo celebrare la fine del college con un viaggio a Bali nel 2015, a caccia delle migliori onde del mondo. Ma ciò che trovarono li condusse molto più lontano delle loro aspettative.





Vediamo ogni giorno immagini di spiagge devastate da rifiuti di plastica, foto che mostrano dove va a finire la nostra spazzatura dopo che abbiamo vuotato il bidone. Andrew e Alex lo hanno sentito sotto ai loro piedi nudi, passeggiando per la discarica, guardando pescatori indonesiani in lotta con le loro barche incastrate nella plastica, tirandosi dietro le loro reti vuote. Tutti quei rifiuti minacciavano la vita sia dentro che fuori dal mare.




Ogni anno l’Indonesia produce 3,2 tonnellate di plastica, riversandone in mare 1,2. Lo scorso

novembre una balena è stata ritrovata morta sulla spiaggia, avvelenata da 6kg di spazzatura dentro al suo corpo.


L’idea di Cooper e Schulze, fondatori dell’associazione 4ocean, è molto semplice: se i pescatori non riescono a prendere pesce, magari possono provare con la plastica.




Nel giro di pochi anni i due surfisti hanno messo in piedi una piccola flotta, coinvolgendo 150 dipendenti da tutto il mondo e trasformando la lotta all’inquinamento in un vero e proprio business. Mentre ripuliscono il mare una libbra alla volta, i lavoratori di 4ocean utilizzano la plastica

catturata nelle loro reti per creare la loro linea di esclusivi braccialetti, comprese delle edizioni limitate, disponibili nei loro shop online.




“Ci è venuta l’idea a Bali – spiega Schulze in una recente intervista – siamo tornati in Florida e abbiamo realizzato un modello d’affari su cui io e Andrew avremmo potuto lavorare e collaudare. Abbiamo cominciato ripulendo le spiagge in Florida da soli, e una volta che sono girati gli affari, abbiamo assunto il nostro primo capitano. Dopo ne abbiamo assunto un secondo, poi un terzo, e abbiamo costruito il nostro team. Siamo tornati a Bali, abbiamo avviato la nostra intera operazione e da poco abbiamo aperto una sede ad Haiti”.




Inoltre, per Andrew Cooper “viviamo in un mondo di consumismo, ogni acquisto che facciamo è come un voto, e sono i grandi brand a contare nei ballottaggi.

Se riuscissimo a insegnare alla gente a usare i loro soldi per votare per delle compagnie che fanno del bene, le grandi aziende staranno a sentire, e useranno la plastica degli oceani nei loro prodotti”.






Prendere qualcosa di valore e trasformarlo in qualcosa di inestimabile. Come un articolo di gioielleria, o come l’idea di salvare il nostro mondo.




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