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Immagine del redattoreRedazione

Stile Etico: Global Fashion Agenda 2019



A Davos il mondo del fashion parla di sostenibilità. Durante il World Economic Forum, i massimi dirigenti dell’industria della moda e altri settori correlati si sono riuniti per la seconda edizione della CEO Agenda, organizzata dalla Global Fashion Agenda, dove sono stati resi noti gli 8 obiettivi prioritari riguardanti la sostenibilità, offrendo indicazioni chiare su dove concentrare i proprio sforzi per porre l’accento sui cambiamenti climatici.


“L’industria della moda deve assumersi la leadership nel guidare soluzioni sostenibili. Dobbiamo lavorare in modo proattivo per affrontare le sfide ambientali, sociali ed etiche per garantire il futuro del nostro pianeta e della nostra industria.” - Global Fashion Agenda –







Global Fashion Agenda ha riportato in un comunicato stampa che l’industria della moda sta sempre più lavorando su sfide come i consumi di acqua, prodotti chimici, diritti dei lavoratori, economia circolare e un focus particolare anche sul cambiamento climatico, nuova priorità fondamentale

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La CEO Agenda riunisce e collabora con gruppi e marchi leader nella scena mondiale della moda, tra cui ASOS, BESTSELLER, H&M group, Kering, Li & Fung, Nike, PVH Corp., Sustainable Apparel Coalition e Target.



"Con l'aggiunta di ASOS e PVH, il nostro gruppo di partner strategici ha davvero chiuso il cerchio. Siamo entusiasti di avere rappresentanti leader del settore provenienti da diversi segmenti del settore della moda. "- Eva Kruse, CEO e Presidente, Global Fashion Agenda



Il rapporto di Pulse of Fashion Industry 2018 (pubblicato da Global Fashion Agenda e The Boston Consulting Group) descrive che, investendo in sostenibilità, le aziende della moda possono ridurre il loro impatto sociale e ambientale migliorando al contempo i risultati economici con un potenziale aumento di margine EBIT.

“L’industria della moda è una delle più grandi e potenti al mondo. Dobbiamo quindi dare prova della nostra leadership per garantire il futuro del nostro settore e del nostra pianeta”, ha dichiarato Eva Kruse, CEO di Global Fashion Agenda.

Sebbene un numero crescente di aziende della moda abbia lanciato iniziative sostenibili, c’è ancora molta strada da fare. Un esempio è stato il ReMode 2018, durante la conferenza svoltasi a Los Angeles la parola chiave è stata circolarità. Idea meravigliosa, far circolare le risorse del sistema per rendere la moda più efficiente.





Ma cosa succede quando una donna si stanca di indossare un abito, cosa che ad oggi accade con molta frequenza?

È il caso del gruppo svedese H&M che incoraggia l’adozione di un modello economico circolare in cui i materiali vengano sfruttati al massimo e gli sprechi ridotti al minimo. L’obiettivo prossimo del retailer è quello di arrivare a realizzare collezioni costituite solo da materiali riciclati o provenienti da fonti sostenibili.





"L'industria della moda sta attraversando una trasformazione che pone molte sfide a cui noi dobbiamo collaborare. La transizione verso un modello di business circolare e positivo per il clima è fondamentale, così come garantire che i posti di lavoro creati lungo le nostre catene siano equi e imparziali ", ha aggiunto Karl Johan Persson, CEO, gruppo H&M.



Incontri e conferenze, che hanno lo scopo di favorire lo scambio di informazioni per allargare sempre più la rivoluzione sostenibile a tutto il mondo del fashion & luxury. Un approccio più eco in tutta la filiera. Griffe note, brand emergenti, influencer e celebrities parlano tutti di sustainable fashion.




"Lavorando insieme crediamo di poter apportare un cambiamento sistemico nel modo in cui il nostro settore affronta le sfide etiche del commercio, della sostenibilità e progetta in modo proattivo un futuro in cui tutti crediamo." Nick Beighton, CEO, ASOS







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