top of page
Immagine del redattoreRedazione

Una Scelta Etica

In un anno che ha visto molti grandi brand della moda abbracciare uno stile più ambientalista ed

etico, con l’utilizzo di pellicce sintetiche in sostituzione di quelle vere, ecco che un marchio

storico fa parlare di se per una scelta non del tutto eco-sostenibile.


courtesy of Getty


È infatti di pochi giorni fa la notizia che vede come protagonista uno dei brand storici britannici,

fondata da Thomas Burberry nel 1856, Burberry, il quale ha deciso di bruciare i suoi capi

invenduti del valore di circa £28m. Questa non è di certo una pratica nuova per il brand, che

negli ultimi cinque anni ha distrutto circa £90m di prodotti.

Dietro una scelta “poco comprensibile” per molti, in realtà, ci sono dei valori ben conosciuti nel

mondo del lusso, ovvero: la salvaguardia del patrimonio intellettuale, l’unicità e il valore di

scarsità. Per capire effettivamente ciò che porta a scegliere una determinate strada, è necessario

comprendere come funzioni il mondo del lusso: questo universo di vetro, infatti, si differenzia

dal fast fashion per due valori fondamentali, quello dell’unicità e della scarsità. I capi in stock non venduti, infatti, sarebbero finirebbero in outlet o nei mercati paralleli e questo porterebbe a una riduzione dei prezzi, che avrebbe reso cosi' gli indumenti accessibili a un pubblico più vasto, abbassando in questo modo la consapevolezza del brand.


In questi ultimi giorni I riflettori sono puntati solo su Burberry e su questo processo di smaltimento dei prodotti in eccesso, bisogna ricordare che il marchio inglese però non è l’unico grande brand che utilizza tale sistema per la propria salvaguardia. Riechemont, la holding dietro I brand Cartier e Montblanc, infatti, utilizza la stessa procedura per lo smaltimento dei propri orologi invenduti.

Se e’ vero che si fa presto a puntare il dito contro una grande azienda internazionale, e’ anche

vero che questa e’ pronta a rispondere a qualsiasi accusa. Prontamente gli addetti ai lavori all’interno dell’azienda hanno infatti spiegato le motivazioni dietro quella pratica e chiarito soprattutto come i prodotti in eccesso vengano smaltiti, sottolineando una scelta etica consapevole che prevede l’utilizzo di particolari inceneritori che non provocherebbero danni all’ambiente.

Inoltre, per far fronte a quella che è stata definita “poca eticità” del brand inglese, dall’azienda

Britannica arriva la notizia di una riduzione dell’eccessiva produzione dei beni e una riduzione

dei prezzi dei prodotti soprattutto per quanto riguarda il mercato asiatico che è quello di maggiore popolarita’ del brand degli ultimi anni.


Che si riducano o meno I prezzi o che si riduca o meno la produzione, bisogna ricordarsi sempre

che per quanto riguarda il mondo dei beni di lusso la parola ETICITÀ è spesso solo una parola in

voga.


by Rosalba Dimonte


Comments


bottom of page