Il 29 aprile ha sfilato a Marrakesh la Cruise di Dior, che ha aperto la stagione delle pre collezioni 2019/2020.
La collezione di Maria Grazia Chiuri si è ispirata alla lunga tradizione tessile dell’Africa e ha collaborato, nella creazione degli abiti, con artisti africani a cui è stato chiesto di reinterpretare i pezzi cult della maison, come la Bar jacket e la famosa gonna a corolla. Tra questi Grace Wales Bonner, artista di origine Inglese e Jamaicana, e il designer sudamericano Pathè’O, che ha realizzato una gonna in tributo a Nelson Mandela. Con questa sfilata Dior ha anche reso omaggio agli anni ’60, quando a capo della produzione creativa c’era Yves Saint Laurent, il cui legame con il Marocco è sempre stato profondo.
Collaborazione e incontro tra culture diverse è la base concettuale della sfilata Cruise 19/20: la casa di moda ha infatti messo a disposizione la sua fama e i suoi pezzi iconici perchè artisti emergenti di paesi Africani potessero far sentire la propria voce nel mondo del fashion.
I tessuti e gli accessori presenti nella sfilata sono stati realizzati nel continente Africano, seguendo tecniche di lavorazione tradizionale. Ad esempio le gonne sono fatte di un particolare tessuto cerato, prodotto da Uniwax sulla Costa d’Avorio; le rifiniture invece sono state fatte da donne artigiane marocchine a Sumano, dove un’organizzazione le aiuta a sviluppare la loro arte.
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scritto da Giulia Greco
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